Tic-Tac; Tic-Tac; Tic-Tac. Ore 05:15. Suona la sveglia. La giornata della mia prima maratona ha inizio.
Mi alzo, mi vesto, esco di casa e salgo in macchina in direzione stazione ferroviaria Ferno-Lonate Pozzolo.
Arrivato in stazione, trovo Fusca ad attendermi ed insieme prendiamo il treno delle 05:47 che ci porterà alla stazione di Milano Centrale.
Saliti sul treno posso finalmente iniziare l’abbondante colazione che consisteva in 2 piadine alla nutella e yogurt da bere.
Giunti alla stazione ferroviaria di Castellanza recuperiamo un altro componente del gruppo: Mattia.
Durante il tragitto in treno si chiacchiera sulle sensazioni della gara fino a quando una voce annuncia che per un guasto sulla linea ferroviaria dobbiamo scendere dal treno e riprenderlo su un altro binario. Scendiamo dunque dal treno e attendiamo il suo ritorno sull’altro binario. Arriva il treno sull’altro binario, precisamente il binario 2, ma sul cartellone luminoso appare la scritta Milano Cadorna, quindi noi ed altre persone non vi saliamo perché la stazione di arrivo non è la nostra. Alla sua partenza ci comunicano che invece il treno era quello giusto e che il cartellone luminoso era sbagliato.
Abbiamo perso il treno.
Presi dallo sconforto e con l’ansia di arrivare in ritardo alla partenza decidiamo di prendere il treno successivo, il Milano Cadorna appunto, per poi prendere la metro. Rivedendo così la nostra tabella di marcia.
Scesi dalla metro ci dirigiamo verso il gate di accesso, il gate 4, non prima di aver fatto una tappa bar per il caffè.
Entrati nel gate di accesso iniziamo a prepararci per la corsa quindi, via pantaloni lunghi, giubbotto ecc e indossiamo manicotti, polpaccere, maglietta e tutto l’occorrente necessario.
Una volta pronti andiamo a depositare la borsa nell’apposita zona depositi. Vicino al deposito borse troviamo Gimmy, un “samverghino”, venuto anche lui per la maratona con cui scambiamo qualche parola e i pronostici della gara.
Il momento è ormai vicino e ci avviamo alle griglie di partenza.
Arrivati alle griglie di partenza io, Fusca e Mattia rimaniamo uniti, anche se avremmo delle griglie differenti, in maniera da partire insieme.
E’ il momento. 3, 2, 1. Partenza. Via.
Per i primi Km non riesco a tenere il passo costante che mi ero prefissato attorno ai 5 min/km perché i partecipanti sono tanti e non si riesce a superare. Dopo qualche Km inizia a esserci un po’ più di spazio libero e riesco a correre a velocità quasi costante.
Intorno al 10 Km prendo il primo di svariati gel della giornata.
Vedendo che Mattia ha molta più gamba di me cerco di azzopparlo ma non riesco nel mio intento (scusa Mattia!), lui, avendo capito la mia tattica, allunga il passo lasciando me e Fusca dietro.
Siamo solo io e Fusca adesso.
Intanto i Km passano, la fatica si fa sentire e verso il 30/35 Km le gambe iniziano a dare i primi segni di cedimento ma fortunatamente Fusca, vedendomi in difficoltà, mi chiama e mi incita. Questo mi sprona, tengo duro, continuo a correre.
E’ il 37° Km ed è il momento dell’ultimo gel per lo sprint finale.
E’ l’ultimo Km, c’è tanta gente intorno al percorso gara che ti guarda e ti incita, e questo mi dà la forza di aumentare un po’, per quanto le energie me lo consentono, il passo per gli ultimi metri.
Mancano 100 m, guardo Fusca e gli chiedo: “scatto finale?”. Al suo accenno di consenso partiamo per fare una volata verso il traguardo.
Fine gara.
Il cronometro segna 3 h 32 min 28 sec.
Pio
Alla maratona oltre all’esordio di Pio tanti i Samverga presenti.. dal “Grande Gimmy” al Doff passando per Francesco, Mattia, Roberto, Vincenzo e Antonio.. questi gli iscritti alla maratona.. non dimentichiamo poi le presenze in staffetta di Marco, Mauro e Lele che provano il Mercoledì precedente tutti insieme in pista dopo un lungo periodo di assenza dalla pista Samverga…
Ecco i tempi della 42K
Ci vediamo alla prossima!